Contributi scientifici in memoria di Antonio Fusco.

Come si leggerà nell'Introduzione della sezione propriamente scientifica del Volume, il presente testo nasce dalla volontà e, soprattutto, dall'esigenza culturale di omaggiare il fu Prof. Antonio Fusco. Un debito scientifico ed umano che trova il suo locus naturale in questa prima parte del testo stesso, cui farà poi seguito la parte propriamente scientifica. In siffatta parentesi dovuta per le ragioni appena menzionate, il lettore, l'amico o l'allievo dell'opera del Prof. Fusco potranno trovare un suo sintetico Curriculum Vitae, correlato da una specifica ed accurata prosa, svolta dal già Magnifico Rettore Carlo Cipolli; il quale, oltre che evidenziare, ricordando, i meriti del collega oramai scomparso, aggiunge alsuo scritto un elemento che sarebbe imprescindibile a non trasformare lo stesso in una mera sequenza di parole: l'amicizia e l'affetto per un amico che, oramai, non c'è più. A fine lettura, evidente risuonerà il fatto che la vita di ognuno, se mossa dalla passione per ciò per cui si è predisposti cognitivamente e psicologicamente, può essere ricca di riconoscimenti, riconoscenze e soddisfazioni che, lungi dal divenire un cuscino di allori su cui adagiarsi, per una mente creativa come quella del Prof. Fusco hanno funto solo da motivazioni ad agire instancabilmente guardando sempre al futuro. Il lavoro di una vita che, materialmente, è sancito da un supporto poco più di cm 25x15: una targa. Una materialità evidente che, con grande commozione e riconoscenza, è stata affissa il 25 ottobre 2019 sull'aula fronte l'Aula Magna del Campus "La Folcara", a testimonianza che quello spirito creativo in continua evoluzione non si ferma; non si arresta neppure con la fine biologica di chi lo ha "posseduto". Rimangono le opere ed il pensiero del Prof. Fusco e restano gli affetti. A tal proposito, il lettore troverà una breve e sentita sezione su Testimonianze; coloro i quali hanno avuto modo, nell'arco della vita accademica ed umana, personale, di Fusco di conoscerlo. Ecco, allora, che i ricordi saranno i veri protagonisti di questa parentesi. Dopo di ciò, prima dei contributi prettamente scientifici dei lavori, tenutisi in occasione del Convegno Internazionale Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze, seguiranno i saluti delle autorità che in quei due giorni si sono succedute a rappresentare non solo l'istituzione affiliata, ma anche la relazione di stima e di affetto che le legava al compianto Professore. Si passerà, infine, al volume tradizionalmente inteso.

[Hospital-primary care teamwork in nephrology: 'preventive' epidemiology of diabetic nephropathy]. / Integrazione ospedale-territtorio in nefrologia: epidemiologia "preventiva" della nefropatia diabetica.

BACKGROUND: The onset of clinical proteinuria in patients with diabetic nephropathy usually marks the existence of irreversible and progressive kidney damage. Prevention of chronic renal failure ought to take place in earlier stages, mostly in the outpatient setting and in close collaboration with general practitioners (GPs). This study aims to evaluate the prevalence and the clinical stage of diabetic nephropathy and to screen for progression factors in the regional community referred to the outpatient department of the nephrology unit of the Mons. DiMiccoli Hospital in Barletta; it is intended as the first phase of a collaborative project for the prevention of diabetic nephropathy. METHODS: Our team asked for the collaboration of GPs within the geographic area referring to our outpatient department. This led to the institution of a working group aimed at interrelating primary with hospital care in the setting of nephrology. The clinical data of diabetic patients as well as their codified personal data were classified by GPs and subsequently processed by the nephrology team. The glomerular filtration rate was estimated by means of the abbreviated MDRD study equation. Finally, the cumulative prevalence of known risk factors for diabetic nephropathy progression was assessed in a subgroup of 201 diabetic patients. RESULTS: Within the whole group of screened subjects from the regional community (21,314), the prevalence of diabetes was 3.54%, and the rates of personal and clinical features did not show any substantial differences from the ones recorded in Italy as a whole. In the subgroup of 201 diabetic patients, the cumulative frequency of progression factors for diabetic nephropathy showed a relevant percentage of subjects with clinical and laboratory features deviating from the targets proposed by current guidelines, thus justifying the adoption of specific prevention plans. CONCLUSIONS: This study shows the feasibility and the advantages of setting up a stable collaboration between hospital and primary care in order to improve the diagnosis and prevention of kidney disease. Identification of the most frequently deviant progression factors provides the primary target for the prevention of kidney damage in diabetic patients.

[Neurologic emergencies in children]. / Urgenze neurologiche in pediatria.

Neuropediatric emergencies are reviewed. In particular in this topic the Authors point out the diseases in which an immediate treatment is required. Hypoxic ischemic encephalopathy, acute neonatal metabolic disease, seizures disorders and status epilepticus, meningitis, encephalitis, post viral neurological syndromes, acute hemiplegia, coma, acute endocranial hypertension are discussed with special emphasis on the possible causes and treatment.

[A case of echinococcal cyst in the round ligament of the liver. Preliminary note]. / Su un caso di cisti da echinococco del legamento rotondo del fegato. Nota preliminare.

Hydatidosis is an endemic condition in many countries. The parasite may infect any tissues but the most commonly affected are the liver (70%), lungs (10%), muscles (4.7%), spleen (2.1%) and brain (1.4%) with bone, thyroid, breast and pancreas infections rarely encountered. An observed case of hydatid cyst of the round ligament of the liver is described. The aetiology, physiopathology and diagnosis of the case are briefly reviewed with emphasis on the fact that laparoscopy was better able to clarify the diagnosis than scintigraphy or echography.